Come fare una corretta campagna di link building
Cos’è la link building e a che serve?
Il successo di un’attività commerciale di qualsiasi tipo è sempre più legata alla visibilità e al consenso che si ottiene sul web. Si tratta di un dato quantificabile nel numero di visite e di condivisione che ottengono i propri contenuti. Riuscire a ricavare buoni risultati in questo settore è possibile solo conoscendo adeguatamente le strategie necessarie per poter salire nella SERP per determinate chiavi di ricerca e rispetto ai propri competitor. Per riuscirvi spesso è necessario richiedere una specifica consulenza SEO per siti WordPress o di altri tipi.
Webmaster ed esperti SEO per una corretta gestione dei link in entrate e in uscita
Ma chi sono questi esperti del web? Si tratta di specialisti che studiano e mettono successivamente a punto le operazioni necessarie per ottenere un migliore posizionamento all’interno dei motori di ricerca e, di conseguenza, generare un maggior numero di accessi ai siti da loro curati: per riuscire ad ottenere buoni risultati in questo settore, è importante conoscere e sfruttare le strategie di link building, una serie di tattiche e passaggi eseguiti allo scopo di aumentare l’affidabilità e l’autorevolezza di una determinata pagina rispetto ad un’altra.
Link e link juice
Una campagna di link building davvero efficace deve essere pensata a tavolino: ogni collegamento tra i vari siti o le diverse pagine dello stesso va valutato da ogni punto di vista possibile. I link, infatti, possono essere esterni o interni, testuali o riferiti a delle immagini. In base a tali caratteristiche c’è una vera e propria gerarchia dei collegamenti. Notevolmente importante a questo proposito è il concetto di link juice, che si riferisce all’affidabilità concessa ad una pagina web dalle altre tramite, appunto, i link.
In questo modo, ottenere una connessione da un sito autorevole farà sì che una parte della sua influenza si riversi sulla pagina linkata. Appena creata, questa non ha autorità e non viene presa in considerazione da Google o da altri motori di ricerca. I link juice hanno la funzione di determinare il valore del contenuto realizzato. Chi, giunto a questo punto, pensasse che per poter guadagnare le prime posizioni all’interno del web basta semplicemente spammare collegamenti per una determinata chiave di ricerca, tuttavia, si sbaglia.
La campagna deve infatti avvenire in maniera il più possibile naturale per non incorrere nelle pesanti penalizzazioni messe a punto dal motore di ricerca. Lo scopo di quest’ultimo, infatti, è quello di fornire all’utente finale una serie di pagine web in grado di rispondere nella maniera più esaustiva possibile alle varie query poste.
Il web semantico
Per riuscire a creare una campagna coerente di link building è importante studiare le varie connessioni presenti tra i siti. Un buon link è quello che si acquisisce da pagine strettamente a tema, che mantengono il medesimo topic. Ottenere collegamenti di questo tipo aiuta ad alzare la fiducia o trust delle pagine che si vogliono posizionare sia per la parola chiave di riferimento prescelta, sia per le eventuali key correlate. Questo è anche uno dei motivi per cui chi voglia indicizzarsi sul web dovrà scegliere delle nicchie e creare una serie di contenuti fortemente incentrati su un dato argomento. Analizzando i dati strutturati proposti, il motore di ricerca riuscirà a comprendere l’argomento del sito e a rispondere, di volta in volta, alle domande poste dai suoi utenti sulla barra di ricerca proponendo proprio il blog, l’e-commerce o, più in generale, il sito su cui si sta lavorando.
L’importanza di mantenere equilibrio tra i link
I link, dunque, servono a valutare il contenuto dei vari siti testimoniando la qualità e la correttezza dei contenuti proposti. Andrebbero ottenuti in maniera spontanea, azione che accade in maniera sporadica e in un arco di tempo piuttosto lungo.
Per riuscire in breve a scalare la SERP dei motori di ricerca e ottenere una visibilità maggiore, molti esperti creano ad arte dei link building o utilizzano tecniche legate alla black hat. Il rischio, tuttavia, è quello di essere individuati e penalizzati: il link artificiale, in questo caso, viene annoverato come spam e non considerato valido. Per riuscire a costruire collegamenti in maniera efficiente senza che l’algoritmo di Google possa scovare il trucco, è quindi davvero importante riuscire a creare una sorta di equilibrio all’interno dei propri link.
Collegamenti di varia natura per una link building corretta
I collegamenti tra i vari siti dovranno essere più naturali possibili e dividersi in maniera coerente e realistica tra link di qualità alta e link di qualità bassa. Alcune connessioni avranno così come riferimenti link di solo testo, altri di immagini e solo alcuni riporteranno in maniera secca il nome specifico del brand o del sito. Allo stesso modo, i link dovranno essere stati generati da IP diversi e bisognerà prestare attenzione che i collegamenti esterni non provengano da siti penalizzati che fanno spam come, ad esempio, quelli che vendono oggetti palesemente falsi o illegali.
Comparazione e analisi
Come avviene in ogni attività è necessario tenere d’occhio la concorrenza: in questo caso si valuteranno i collegamenti esterni dei vari competitor per le chiavi di ricerca di interesse comune. Analizzando il modo in cui altri hanno operato nel medesimo settore è possibile, con un po’ di tempo e costruendo in maniera coerente i propri link, riuscire a guadagnare diverse posizioni all’interno della SERP quando non staccare in maniera netta i vari rivali.
Un buon metodo per riuscire ad analizzare in maniera completa la concorrenza è quella di usare dei tool capaci di analizzare e comparare il proprio sito e quello dei vari competitor. Si otterrà in questo modo una visione d’insieme davvero utile e proficua che consentirà anche di approfondire eventuali altre chiavi di riferimento.
Valutare i link tramite strumenti come i tool
L’uso dei tool può rivelarsi interessante anche per riuscire a comprendere se e quando il sito su cui si sta lavorando è stato, in un modo o nell’altro, penalizzato dal motore di ricerca e dai suoi algoritmi. La SERP è variabile e si aggiorna costantemente ma un brusco calo delle visite può essere indice di un danneggiamento operato proprio dal motore di ricerca. Si tratta di una valutazione non sempre immediata, che scaturisce da un’attenta analisi dei vari fattori e che, se opportunamente corretta, nel tempo e con molta pazienza può far recuperare tutte quante le posizioni perse.