Black Hat SEO vs White Hat SEO

Black Hat SEO

Quale pensi che sia il migliore, Il Black Hat SEO o il White Hat SEO?

Pensi che il Black Hat sia la versione avanzata del White Hat? O che i SEO White Hat sono i buoni e i Black Hat sono quelli cattivi?

No, la cosa non è così semplice. In questo caso non ci sono buoni né cattivi, né tutto è bianco o nero…

Aspettate… White Hat = Bianco = I bravi ragazzi. Black Hat = Nero = I cattivi ragazzi. O almeno questo è quello che si capisce, ma realmente non è così.

Qui ho intenzione di parlarvi di cosa s’intende generalmente per ogni capellino, cosa intendo io personalmente e alcuni miti che ascolto ogni tanto, ma che semplicemente… non sono altro che menzogne.

Iniziamo!

White Hat: Quello che dicono che è… e quello che penso io.

Dicono che i White Hat sono i bravi della storia. Che seguono alla lettera le raccomandazioni che da Google (si dice sempre Google, quando in realtà ci sono più motori di ricerca e alcuni stanno guadagnando terreno, come Yahoo ora che Firefox lo usa come motore di ricerca predefinito) e che hanno un altare di Matt Cutts in qualche parte della loro casa (penso che questo me lo sono appena inventato).Top of Form

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Che cosa penso io?

Di solito quelli che concentrano l’attenzione nel fare questo “SEO Bianco”, sono interessati agli utenti. Cioè, vogliono creare un eccellente contenuto (beh, ormai oggigiorno non è abbastanza), ottenere link che migliorino le loro posizioni e che li portino visite, ma anche che siano utili all’utente che li clicca.

E ha senso che loro siano interessati… di solito questo tipo di SEO si applica più a progetti a medio e/o lungo termine. Ai blog che pretendono di diventare leader nel loro mercato, aziende o individui che desiderano posizionare il loro marchio ed altro, non conviene scommettere su strategie che li aiutino oggi e li pregiudichino domani (sebbene in moltissimi pagano dei “SEO” che costruiscono esattamente il tipo di link che fanno questo e finiscono delusi e dicono che il SEO li ha truffati, ma questo è già un’altra cosa).

Miti del White Hat

I White Hat sono artigianali: fanno tutto a mano.

O variazioni come: I Black Hat sono superiori perché utilizzano strumenti e automatizzano, mentre che i White Hat sono idioti perché fanno tutto a mano.

Perfino si è arrivato a estremi come il dire: Se crei 50 blog in diverse piattaforme con un programma è Black Hat, ma se li credi manualmente, è White Hat e va bene!

Che sciocchezza. Se li crei manualmente invece di usare un software affinché sia WH invece di BH, semplicemente o non sei molto intelligente o hai troppo tempo libero.

È vero questo mito? No, ovviamente non lo è! La differenza è che i WH normalmente tendono ad automatizzare le cose come:

  • Trovare foglietti illustrativi per ottenere link
  • Cercare e analizzare parole chiave
  • Analizzare i concorrenti
  • Monitorare le posizioni
  • Auditare quantitativamente il contenuto di un sito web e alcune altre cose come share in reti sociali, data della cache, ecc.

 

Qualcosa che poche volte automatizzano è la creazione di link. In tutte queste automatizzazioni (che vanno dal pagare per un software o avere uno proprio, fino a un foglio di calcolo di Google Drive) si perde un po’ di qualità e si favorisce la rapidità, ma nel caso dei link, la perdita di qualità è molto più notevole!

Non li riguardano mai gli aggiornamenti di Google

 Come si vedono alcuni WH di fronte agli aggiornamenti di Google

Vi piacerebbe!

Sebbene non li colpiscano così spesso come ai Blacks, non sono completamente immuni. Soprattutto tenendo conto che ciò che Google considera pratiche ‘rischiose’ non è qualcosa di fisso… si spande o si evolve nel tempo, man mano abusiamo di esse.

Un chiaro esempio: Ann Smarty, la cui rete di blog per guest posting fu penalizzata. Lei è ben lontano dal piegarsi per il lato oscuro… e nonostante ciò fu penalizzata. Il suo caso è speciale perché quella penalità fu fatta per usarla come esempio per scoraggiare la gente? Sì, e per ciò parlerò di questo qui di seguito. Ma proprio come lei fu penalizzata, molte altre persone che non violano intenzionalmente le regole di Google sono penalizzate, soprattutto mediante il Panda o il Pinguino, quando contattano “un’agenzia SEO” di quelle che abbondano.

Ma è vero che gli aggiornamenti spesso li riguardano molto meno che ai BH.

Aspettano che i link arrivino da soli.

Ecco una ragione per cui il White Hat “puro” è un’utopia  Oggigiorno qualsiasi persona ed il suo cane possono aprire un blog in Internet in meno di 10 minuti. Ogni giorno si pubblicano migliaia e migliaia di post nuovi. Se pensi che pubblicare buon contenuto sia sufficiente, è meglio che ti metti comodo.

Inoltre, oggigiorno è più difficile che un webmaster ti linki. C’è un sacco di paranoia sui link, che se è migliore non farlo, che se è meglio gli mettiamo un nofollow, che se è meglio non linkare… Tutto questo è in gran parte colpa di Google, ma più avanti parlerò a fondo di questo.

In sintesi, attendere che i link arrivino da soli è stupido, tranne se sei qualcuno di noto nell’ambiente in cui ti muovi, con molti seguaci e a patto che ti basti pubblicare un articolo per ottenere decine di link. Ma per questo è necessario dedicare un po’ di tempo e dovrai farti conoscere prima! Come strategia SEO in generale, non serve.

Riassumendo il post:

Un giorno Michael Gray (che è qualcuno che sa quello che fa…) ha deciso di seguire i consigli di Google: crea un contenuto eccellente che le persone trovino utile e ti arriveranno link a bizzeffe. Che cos’è successo? Lui ha ottenuto un sacco di visite (centinaia di migliaia) da siti come Digg e StumbleUpon, ma quasi nessun link. Alla fine della giornata nessuno dei suoi contenuti si posizionò bene per qualsiasi parola chiave. E quelli che hanno ricevuto più traffico da Google furono quelli in cui ha speso un po’ del suo tempo per costruire alcuni link.

Quindi no… i White Hat non sperano che i link arrivino da soli per incanto. E manco pagare è l’unico modo che hanno per ottenerli, ci mancherebbe!

Infatti… i buoni WH spesso ottengono link che i BH non otterrebbero neppure nei loro sogni. Richiede molto sforzo e lavoro. Molti potranno pensare che ore lavorative per cercare di ottenere un link non meriti, ma 1 singolo link di eccellente qualità ha più potenza che migliaia di link ottenuti con qualche software.

Black Hat: Sono i cattivi? Sono migliori che i White Hat?

No, per cominciare non sono i ‘cattivi’. Dire che quelli che tentano di seguire le regole di Google sono buoni e quelli che no, cattivi, vuol dire che Google è buono!

Vediamo. Google è buono? Buono per chi? Per i suoi azionisti sì, è buono. Per gli utenti è uguale, di norma è buono. Lo usano tanto per qualche motivo, no?

Ma, e per le aziende? Per i SEO? Mah, nulla di questo… ma non uscirò dal tema. Su Google parlerò più sotto!

Riprendendo il tema, neanche i BH sono ‘sempre’ migliori che i WH, ci sono BH molto buoni e ci sono pure WH molto buoni.

E non sono una versione avanzata dei WH solo per il fatto di essere BH. In effetti, molti di quelli che si dicono buoni o esperti in Black Hat, sono soltanto “esperti” usando qualche software o acquisendo servizi in Fiverr, perché perfino in cose fondamentali della SEO ho visto diversi che non lo sanno fare.

Miti del Black Hat

Tutti i Black Hat sono SEO avanzati.

Ehm…. No.

Avete mai sentito parlare dello script kiddie? Nel mondo hacker denomina quelli che si dicono hacker, ma che si basano soltanto su script e software creati da altri, senza disturbarsi di sapere nemmeno perché lo fanno. Non risulta familiare a molti dei BH che girano per queste parti?

Attenzione, abbiamo un Black Hat qui

Qualsiasi persona con un paio di dollari può affittare un VPS con software per creare spam installato e mettersi a spammare su Google il giorno stesso. E quello è SEO Avanzato?

Chiunque può andare su Fiverr e pagare un blast di 50,000 commenti con Scrapebox. È quel SEO Avanzato?

No, non è SEO Avanzato. Nemmeno una versione avanzata del White Hat.

Molti di coloro che si dicono dei BH sono principianti in cerca di un software che li catapulti alle prime posizioni con un clic. Molti non sono altro che spammer che hanno comprato qualche software, hanno noleggiato qualche VPS o lo hanno scaricato craccato. Ma i miei rispetti vanni ai veri black hat avanzati come agent blackhat o fantomaster…

Riassumendo: Non tutti i Black Hat sono SEO Avanzati. E no, i Black Hat non sono la versione potenziata dei White Hat. Ci sono veramente dei BH avanzati, ma non tutti lo sono. E no potrei parlare di black hat avanzato senza menzionare Eli Aloisi.

Il Black Hat non serve oggigiorno

Se uno dice questo le cose stanno in uno dei seguenti modi:

  1. Mente.
  2. Non ha avuto successo nel black hat (aka ha perso alcuni siti e non ha ritentato nuovamente).
  3. Già gli piacerebbe.

Piaccia loro o non il BH funziona ancora… e sarà molto difficile fermarlo. La questione è, Funziona per cosa? Io mi farei una sola domanda per sapere se conviene o no applicare tecniche BH per un sito:

Posso prescindere da questo sito domani?

Il BH è imprevedibile. Puoi restare in cima per mesi, dopo arriva un Pinguino e ti abbatte. Oppure puoi restare un paio di settimane e dopo sparire. Ma come regola, prima o poi sparisci.

Cosicché se non puoi permetterti di perdere il sito, cosa fai considerando delle tecniche di BH?

Il BlackHat è illegale

No, non è tecnicamente illegale. Che cosa ha d’illegale fare un sacco di spam e rankare siti?

Beh, diranno, ma è immorale. Immorale? Mah. Come ho detto sopra, Google non è il buono della storia e quelli che sono contro di lui non sono cattivi o immorali.

Tuttavia, quando si combina con l’hackeraggio di siti web per iniettare link, reindirizzare le loro pagine a pagine proprie e un altro paio di tecniche … allora sì, si può parlare di qualcosa di illegale (e non sono sicuro se in tutti i paesi è già contemplato come qualcosa di illegale).

Verso i Grey Hay

Tutti siamo “Grey Hat”.

Semplicemente perché ciò che Google considera BH o WH (ed essendo sincero tutto questo gira intorno alle direttive per webmaster di Google) cambia col tempo. E chiunque faccia SEO per più di un paio di mesi probabilmente ha già fatto qualcosa che Google potrebbe considerare BH.

La sola differenza è che il Grey Hat a volte fanno più cose BH e altre più WH. Non si sposano con nessuna delle due posizioni e approfittano di quello che conviene loro di ognuna. Delle tre posizioni, credo che sia la più conveniente.

Miti circa i Grey Hat? Non si parla molto di loro, realmente non è un terzo “cappello.” Soltanto utilizzano le tecniche degli altri due, cosicché tutti i miti anteriori potrebbero essere applicati dai GH!

Ora sì… parliamo un po’ di Google

Se Google non è cattivo, Come si spiega questo? Scaccomatto White Hat, Google non è “buono”. Ripetilo di nuovo fino a comprenderlo: Google NON È BUONO. Pertanto, essere BH non è immorale, né illegale, né brutto. Né essere WH è l’opposto.

Google è una società. Ha i suoi interessi (continuare a crescere e forse a essere redditizio?). Per raggiungerlo deve fare in modo che le persone usino i suoi servizi: Gmail, Google Drive, AdWord, Youtube, Maps, G+… e naturalmente il suo motore di ricerca.

In particolare il suo motore di ricerca. Sapevi che AdWord generò a Google quasi 66 miliardi di dollari durante il 2014?

È il suo più importante prodotto necessita che la gente possa continuare a utilizzarlo. Se fosse per Google, ci sarebbe sicuramente un gigantesco blocco di annunci di AdWord in ogni ricerca e 1 risultato organico… ma probabilmente molti utenti smetterebbero di utilizzarlo. Deve trovare un equilibrio. E soprattutto, deve essere in grado di soddisfare quanto più possibile i suoi utenti, senza spendere troppo.

(E’ per questo motivo che l’obiettivo di Google non è quello di trovare i migliori risultati per ogni ricerca. Semplicemente riceve un set di ~10 risultati accettabili, che soddisfacciano abbastanza i suoi utenti, tanto quanto basta per non andare dalla concorrenza. Se si mettesse a cercare i 10 migliori, ma sul serio i migliori risultati per ogni ricerca, sarebbe costo computazionale molto più grande, e quanto sembra inutile…).

Quindi se credi che Google sia buono e che va in giro ad aiutare i SEO o a chi ha dei siti web, ti sbagli completamente.

Infatti, Google ha commesso vari errori secondo me. O piuttosto, fa alcune cose in modo stupido:

  • Perché concentrare i suoi aggiornamenti sul punire i siti che non rispettano le sue direttrici invece di concentrarli sul premiare chi li compie?
  • Perché tanto baccano per i link spam? Perché invece di penalizzare le persone che abbiano link spam e cancellarli dalle SERP non ignora quei link spazzatura?
  • Perché mette tanta paura alle persone e imprese circa i link? Hanno perso il controllo sul tag nofollow.

E già finendo, questo post sta diventando molto lungo, due idee che mi giravano per la testa durante la scrittura del post ma non sapevo dove metterle nell’articolo.

  1. Fare SEO fa sempre che i risultati siano artificiali. Che tu sia BH, WH, GH o del colore che più ti piace, se fai SEO stai cercando di manipolare i risultati a tuo favore. Quindi è meglio smettere di pensare che Google ti protegge la sera, che non sarai mai penalizzato e che la creazione di un buon contenuto è tutto ciò di cui hai bisogno… cammina, vedi e crea/ottieni alcuni link. Qui, per incominciare, ci sono alcune tecniche per ottenere backlink.
  2. Molte grandi marche possono fare cose che la gran maggioranza degli altri non può fare. E possono farlo per ottenere ciò che vogliono. Qui 10 esempi. Se un sito più piccolo fa così, sparisce e non ritorna più! Perché? Se hai al mese 450,000 ricerche di “rap genius” e a causa di una penalizzazione non mostri in nessun luogo il sito che stanno cercando gli utenti… è possibile che passino ad un altro motore di ricerca. Cioè se sei un marchio che Google non può darsi il lusso di penalizzare, o almeno non per molto tempo… hai già abbastanza a tuo favore!

Che cosa ne pensi? 

Di che colore è il tuo cappello: Black, White, Grey o qualche altro?

Sarà meglio smettere di pensare in termini di colori, in quali sono i buoni e i cattivi e preoccuparci di lavorare e ottenere risultati.